La Fibrosi Polmonare Idiopatica (FPI, IPF in inglese) rappresenta, nella gran partre dei casi, l'evoluzione di una polmonite interstiziale. Il termine idiopatica in medicina sta ad indicare che la malattia non ha una causa da collegare ad altre patologie e quindi un'origine primaria.
La Fibrosi polmonare idiopatica si presenta prevalentemente ad un'età maggiore dei 50 anni, con un rischio che aumenta con il crescere dell'età. Gli uomini vengono maggiormente colpiti rispetto alle donne e fattori di rischio accertati sono certamente il fumo e, in parte, una predisposizione genetica.
SINTOMI
I sintomi più tipici sono la difficoltà a respirare in condizioni di sforzo (dispnea da sforzo) e tosse. I sintomi si sviluppano con tempistiche più o meno lunghe e possono richiedere anche anni. Nella fase avanzata della malattia è possibile che si riscontrino altre patologie come l'ipertensione polmonare o una disfunzione sistolica ventricolare destra.
DIAGNOSI
Un grosso problema di questa malattia può consistere nel ritardo della diagnosi a causa della sintomatologia che si sovrappone a quella di altre malattie come asma, bronchite o scompenso cardiaco.
In presenza dei sintomi tipici la diagnosi può essere effettuata tramite la TC ad alta risoluzione, che rappresenta la tecnica di elezione per l'analisi del parenchima polmonare. In alcuni casi può essere necessaria una biopsia polmonare.
TRATTAMENTO
Attualmente le strategie terapeutiche indicano l'utilizzo di farmaci antifibrotici, che rallentano la progressione della malattia, e attività di supporto come l'ossigenoterapia e la riabilitazione polmonare. Nei casi più estremi può anche essere praticati il trapianto polmonare.
SPERIMENTAZIONI
Numerose sperimentazioni sono attive nel mondo. Per controllare quelle al momento attive in Italia, che accettano pazienti, potete utilizzare il nostro motore di ricerca in home page.