In un comunicato stampa del 6 dicembre 2021, l’azienda Karyopharm Therapeutics Inc. ha annunciato il reclutamento, presso l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) di Meldola, del primo paziente in uno studio clinico di Fase II che valuta la sicurezza e l’efficacia del farmaco orale selinexor in pazienti affetti da mielofibrosi che abbiano già ricevuto un trattamento di almeno 6 mesi con farmaci inibitori di JAK.
La sperimentazione clinica, con codice identificativo NCT04562870, ha lo scopo primario di confrontare l’efficacia di selinexor orale nel ridurre il volume della milza con quella dei farmaci scelti dai medici nella normale pratica clinica.
La mielofibrosi è un tumore del midollo osseo caratterizzato da due principali segni clinici: l’anemia ingravescente e la splenomegalia, ovvero l’aumento delle dimensioni della milza.
L’anemia è causata dal sovvertimento della struttura del midollo osseo dove il tessuto fibroso sostituisce le cellule ematopoietiche, le cellule staminali che danno origine a tutte le cellule del sangue, con una conseguente riduzione della quantità di globuli rossi ed emoglobina nel sangue. La splenomegalia, invece, rappresenta un tentativo della milza di sopperire alla produzione delle cellule che non avviene più nel midollo osseo, meccanismo denominato ematopoiesi extramidollare.
Il farmaco selinexor è un inibitore selettivo dell’esportazione nucleare (SINE - Selective Inhibitor of Nuclear Export). Significa che si lega alla proteina esportina, presente nel nucleo delle cellule, e blocca la sua attività di esportazione di proteine fondamentali per sopprimere alcuni meccanismi di sviluppo del tumore. Queste proteine si accumulano quindi nel nucleo sommando le loro potenzialità antitumorali.
DISEGNO DELLO STUDIO E OBIETTIVI
Saranno arruolati 112 partecipanti e, trattandosi di uno studio randomizzato, verranno suddivisi in due gruppi in modo casuale: uno riceverà il farmaco oggetto di studio mentre l’altro riceverà un trattamento che potrà includere farmaci come ruxolitinib, fedratinib, chemioterapia, corticosteroidi, agenti immunomodulatori, interferone.
Il piano terapeutico prevede che:
- Ai pazienti del gruppo A verranno somministrati 60 mg di selinexor orale, una volta alla settimana (4 somministrazioni in 28 giorni) per 48 cicli.
- I pazienti del gruppo B riceveranno uno dei trattamenti clinici standard per la mielofibrosi nelle dosi normalmente impiegate.
L’obiettivo primario degli sperimentatori è quello di valutare la percentuale di pazienti che mostrano una riduzione del volume della milza maggiore o uguale al 35% del volume iniziale (SVR35 – Spleen Volume Reduction ≥ 35%).
Altri obiettivi sono: valutare la riduzione dei sintomi, la sopravvivenza, la riduzione dell’anemia e la durata della riduzione del volume della milza.
La sperimentazione terminerà approssimativamente a maggio 2023.
COME PARTECIPARE
I principali criteri che permettono di essere arruolati nello studio clinico, definiti criteri di inclusione, sono:
- Età superiore o uguale ai 18 anni;
- Una diagnosi di mielofibrosi primaria, mielofibrosi post-trombocitemia essenziale o post-policitemia secondo i criteri della classificazione WHO 2016;
- Un precedente trattamento con farmaci inibitori di JAK per almeno 6 mesi;
- Splenomegalia dimostrata con risonanza magnetica (RM) o tomografia computerizzata (TC).
I più importanti criteri di esclusione dalla sperimentazione sono, invece:
- Avere più del 5% di cellule immature (blasti) nel sangue o più del 10% nel midollo osseo;
- Un precedente trattamento con selinexor o altri inibitori dell’esportina;
- Aver subito un intervento di chirurgia maggiore nei 28 giorni precedenti l’inizio del primo ciclo di terapia;
- Gravidanza o allattamento.
I CENTRI CLINICI
l centri clinici italiani coinvolti nella sperimentazione sono:
- Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico S. Orsola – Unità Operativa di Ematologia (prof. Francesca Palandri) — Bologna
- Università degli Studi di Firenze - Azienda Ospedaliera - Universitaria Careggi - Dipartimento di medicina sperimentale e clinica (prof.ssa Paola Guglielmelli) — Firenze
- Azienda Unità Sanitaria Locale Latina - Ospedale Santa Maria Goretti (prof. Giuseppe Cimino) — Latina
- Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS (dott. Alessandro Lucchesi) — Meldola
- Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga (prof.ssa Daniela Cilloni) — Orbassano
- Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone (dott. Marco Santoro) — Palermo
- Azienda Ospedaliera di Perugia - Dipartimento di Ematologia e Trapianto di Midollo Osseo (prof. Paolo Sportoletti) — Perugia
- ASST Settelaghi - Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi (prof. Francesco Passamonti) — Varese
Per maggiori informazioni sugli obiettivi dello studio e i criteri di inclusione o esclusione e per valutare la possibilità di partecipazione alla sperimentazione, è necessario che il proprio medico di riferimento prenda visione della scheda dello studio clinico.