Il mancato aggiornamento di dati degli studi clinici è sotto l’attenzione del governo inglese, come riporta un articolo di Elizabeth Gourd su "The Lancet". Il governo infatti ha recentemente inviato una lettera di richiamo alle oltre 40 Università britanniche che non hanno ottemperato alla politica di trasparenza voluta dall'Unione Europea sui risultati delle ricerche cliniche.
Nello scorso Ottobre 2018 la commissione parlamentare “Comitato della Scienza e Tecnologia” ha pubblicato il rapporto "Research integrity: clinical trials transparency" in cui si evidenzia come circa la metà delle Università britanniche non pubblicano i risultati dei propri studi nei tempi stabiliti, creando un grave problema di perdita di informazioni nonchè uno stato di potenziale pericolo. Infatti questa mancanza di informazioni potrebbe portare a ripetere, inconsapevolmente, studi clinici già condotti e che non hanno avuto un esito positivo.
Norman Lamb, presidente della commissione, nella lettera di sollecito appena inviata alle Università ha sottolineato come i promotori degli studi siano tenuti a seguire le regole Europee, che chiedono la pubblicazione dei risultati entro un anno dalla chiusura dello studio. “E’ particolarmente fastidioso che la maggior parte delle università abbia mancato di rispondere al problema di trasparenza portato alla luce in Ottobre” sottolinea Lamb.
Sul tema della pubblicazione dei risultati sia EU che gli USA si trovano allineati, condividendo lo stesso obiettivo di aumento delle conoscenze.
Quindi, alla luce delle difficoltà qui sottolineate malgrado il chiaro indirizzo internazionale, viene da chiedersi cosa accadrà alla ricerca clinica UK nel momento in cui questa uscirà dalla EU.